Con una operazione unica nel panorama delle professioni sanitarie la FNOVI ha implementato un’area personale per ogni singolo iscritto il quale, in completa autonomia e tramite accesso riservato, potrà confezionare la descrizione del proprio ambito di attività, rendendo pubblici i propri recapiti professionali, i propri titoli, curricula, foto e tutte le altre informazioni ritenute utili, con la possibilità di collegare anche i dati eventualmente inseriti in www.struttureveterinarie.it. Uno strumento per dire chi si è e cosa si fa, per rendere disponibili e facilmente accessibili informazioni utili al pubblico.

L’iniziativa promossa dalla FNOVI che consente a tutti gli iscritti di accedere al portale della Federazione per creare il proprio “profilo professionale” non ha altri precedenti ed è certamente unica nel suo genere. Nelle scorse settimane tutti i medici veterinari italiani sono stati raggiunti da una PEC con la quale sono state loro comunicate le credenziali per l’accesso al portale della FNOVI dove potranno procedere alla creazione del proprio ‘profilo professionale’.

Oltre ai dati richiesti dalla legge, e legati alla funzione pubblicistica della tenuta dell’Albo Unico, i sanitari potranno aggiungere ulteriori elementi descrittivi del proprio status e rendere così conoscibili all’esterno le loro specifiche competenze - condividendo i tratti essenziali dei loro curriculum vitae - nonché il campo d’azione della propria attività: uno strumento con il quale i professionisti avranno la possibilità di dire al mondo chi sono, cosa fanno e dove lo fanno. I medici veterinari potranno dettagliare il proprio “profilo professionale” in un sistema integrato che renderà conoscibili anche le caratteristiche delle strutture veterinarie dove operano. 

La ratio dello strumento messo a disposizione dalla FNOVI differisce dalla mera creazione di un ‘profilo social’ perché offre uno strumento di tipo pubblicistico e non pubblicitario che si incardina nell’obbligo di dichiararsi “medico veterinario”.
L’iscrizione all’Albo è il presupposto indispensabile per offrire la garanzia all’utenza di relazionarsi con un professionista che sia tale in termini veridici e verificabili, provando così ad arginare la disinformazione che si registra in argomento.

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Come avvalorato anche dal documento approvato nel corso della General Assembly della FVE (Federation of Veterinarians of Europe) del 9 giugno u.s., la FNOVI ribadisce che la vaccinazione e la sua certificazione sono un atto medico veterinario e non vanno declassate a semplice "iniezione" che chiunque potrebbe fare.
Il piano vaccinale - ha spiegato FNOVI in un comunicato diramato in argomento - non è uguale per ogni soggetto, perché sono diversi l'ambiente, lo stile di vita, l'età, le condizioni fisico cliniche di ogni singolo animale da compagnia”.

La profilassi vaccinale - spiega ancora la Federazione nazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani - ha la finalità di prevenire patologie mortali, specialmente nel cucciolo, e di mantenere lo stato di immunità alle malattie nel corso della vita degli animali, raggiungendo quel livello di immunità di popolazione che riduce il rischio di epidemie. Il piano vaccinale, non diversamente da un piano terapeutico, è improntato sul concetto "di non nuocere", per questo è il medico veterinario ad avere la responsabilità professionale di scegliere e somministrare il vaccino, in scienza coscienza e professionalità. Per una popolazione animale una copertura vaccinale scarsa è altrettanto pericolosa dell'eccesso di vaccinazioni o della vaccinazione con dosi inferiori a quelle efficaci o delle vaccinazioni eseguite in età non adeguata, per esempio troppo precocemente, come accade nei cuccioli importati illegalmente”.
Per l’organismo ordinistico apicale della professione dei medici veterinari, la vaccinazione è un strumento  fondamentale per la tutela della salute, "ma va maneggiato con estrema cura".

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Sulla premessa che l’ECM è un sistema che oggettiva la misurazione della formazione continua, ma non è sinonimo di aggiornamento professionale e di quest'ultimo non ne ricomprende tutte le forme, espressioni ed erogazioni possibili ed esistenti, si fonda la delibera in materia di aggiornamento professionale che il Comitato Centrale della FNOVI ha proposto all’Assemblea dei Presidenti degli Ordini provinciali dei medici veterinari riuniti a Giardini Naxos dal 7 al 9 aprile u.s..

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Tutto il mondo delle professioni, e non solo quelle ordinistiche, sta vivendo un momento di profonda trasformazione aprendosi ad un costruttivo confronto con le criticità del mondo del lavoro italiano: da questa considerazione Marina Calderone - Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro nonché, e per il terzo mandato consecutivo, presidente del Comitato Unitario degli ordini e dei collegi professionali (CUP) - ha preso spunto per sviluppare un intervento che è stato molto apprezzato dalla sala.

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Una decina di giorni ed è già sospesa la distribuzione in Italia di Soliphen 60mg, il farmaco veterinario che con la sua uscita, dal 31 marzo scorso, aveva interrotto la prescrizione in deroga di fenobarbital per uso umano da parte dei medici veterinari (con la sola eccezione degli animali di taglia inferiore ai sei chili, nei quali il Soliphen è controindicato nonché per le formulazioni iniettabili). A renderlo noto una circolare diffusa da Federfarma sulla base di una comunicazione diffusa alla filiera dall’impresa produttrice, la Dechra srl. L’ingresso sul mercato del Soliphen a prezzi (13,50 euro anziché i 16 euro fissati in origine) decisamente superiori a quelli del fenobarbital per uso umano aveva innescato nelle scorse settimane vibranti proteste.

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