La FNOVI attiva uno “sportello per la consulenza fiscale e tributaria” in favore degli iscritti del 2015 e 2016.
Dopo la sottoscrizione di una Polizza per la Responsabilità Civile Professionale stipulata in favore dei Medici Veterinari iscritti per la prima volta agli Ordini Provinciali nel corso dell’intera annualità 2016 (vedi Circolare n. 4/2016), la Federazione – sempre con l’intento di sostenere i giovani professionisti – ha ora attivato uno “sportello per la consulenza fiscale e tributaria”.
Con una Circolare n. 8/2016 diramata in argomento è stato illustrato che il servizio di assistenza fiscale e tributaria sarà accessibile sia attraverso l’invio di quesiti all’indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (con riscontro nelle 72 ore), nonché digitando il seguente numero telefonico 335.6417664.
Rivolgersi allo “sportello per la consulenza fiscale e tributaria” non comporterà mai, in nessun caso, costi a carico del professionista: il servizio è completamente gratuito.

Nella convinzione che il medico veterinario può diventare l’unico vero consulente di riferimento di una produzione alimentare di prodotti tipici, fiore all’occhiello del ‘Made in Italy’, la FNOVI lancia una nuova iniziativa: costituire un gruppo di medici veterinari che, creando una rete dedicata, possano scambiarsi le esperienze dei vari territori italiani realizzando, poi, concrete opportunità di divulgazione e trasferimento dei risultati conseguiti e delle esperienze acquisite anche attraverso corsi, convegni, tavole rotonde, eventi itineranti nelle varie località italiane.
Questo il progetto divulgato con una nota indirizzata agli Ordini che trae origine dai lavori del Consiglio Nazionale della FNOVI tenutisi a Bari lo scorso aprile, quando si è registrato grande interesse intorno ad un progetto che, con il coinvolgimento degli Ordini provinciale, si prefigge di individuare e censire i medici veterinari che si occupano (o che sarebbero interessati a farlo) delle filiere alimentari dei più antichi prodotti tradizionali di origine animale ancora in produzione in Italia.

Iscrizioni aperte fino al 15 maggio

Anche quest’anno l’Università degli Studi di Padova offre il corso di alta formazione in “Bioetica, Benessere Animale e Medicina Veterinaria”: il corso - giunto alla usa terza edizione - per mezzo del confronto e del dialogo interdisciplinare, permetterà di acquisire una expertise specializzata in Bioetica sia per chi si occupa di animali per via dell’esercizio professionale sia per chi si voglia occupare di formazione e consulenza sui temi del rapporto Animali e Società. Questa esperienza nasce dalla collaborazione con la FNOVI, partner dell’Università di Padova nelle precedenti edizioni del Corso. 

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Durante i lavori dell'ultimo Consiglio Nazionale FNOVI, il Senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri, ha affrontato il delicato argomento della riforma degli Ordini e della Direttiva Qualifiche. Prima dell'estate il Senato dovrebbe portare a conclusione l'iter legislativo del DDL Lorenzin, Atto Senato 1324, che, con la formulazione dell'art. 3 finalmente chiuderà il lungo faticoso percorso di riordino delle professioni sanitarie. 

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Nelle 13 scuole di veterinaria italiane (Bari, Bologna, Camerino, Messina, Milano, Napoli, Padova, Parma, Perugia, Pisa, Sassari, Teramo e Torino) la Federazione organizza un percorso di "peer education", ossia di educazione tra pari, sui temi dell’integrità, dell’etica e della prevenzione della corruzione e delle infiltrazioni mafiose nella professione veterinaria. La corruzione è un fenomeno presente in tutti gli ambiti della società, a livello internazionale e in Italia. Si manifesta anche nel sistema sanitario e nel settore veterinario. Corruzione che va intesa in senso allargato come “abuso del proprio potere per ottenere vantaggi privati”, sia in ambito pubblico che privato. Questo fenomeno mette a rischio la salute degli animali, la sicurezza alimentare e dunque la salute dei cittadini e mina la credibilità dell’intera professione. E’ importante quindi conoscere il fenomeno e assumere degli impegni per la tutela dei professionisti e del benessere della società. Uno degli strumenti che si ritiene più importanti per limitare il fenomeno è il cambiamento culturale degli operatori. Per fare questo una delle prime attività è quella della formazione e del confronto su questi temi. 

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