Ampliare l'accesso a ulteriori classi di concorso per i possessori del titolo di laurea in medicina veterinaria al fine di valorizzarne il percorso di formazione ad ampio spettro: questa la richiesta rivolta al Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti con l'interrogazione a risposta orale (3-00901) depositata a Palazzo Madama dal Partito democratico, primo firmatario la Senatrice e medico veterinario Caterina Biti.
Su questa problematica la FNOVI è da tempo impegnata e, per sostenere la propria richiesta di ampliamento delle classi di concorso all’insegnamento accessibili ai medici veterinari, ha redatto un ‘Position Paper’.
L'interrogazione proposta ricorda che con Decreto del Presidente della Repubblica n. 19/2016 - che reca disposizioni per la razionalizzazione e accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento - è previsto per i laureati in medicina veterinaria la possibilità di accedere alla sola classe di concorso "zootecnica e scienza della produzione animale" (codice A-52).
La senatrice Biti ha evidenziato che il medico veterinario, durante il suo percorso universitario, acquisisce ampie conoscenze che spaziano dalla biologia animale e vegetale alla chimica e biochimica, dalla zootecnia all'alimentazione animale. Per queste ragioni l'esponente del Partito democratico ha commentato di non comprende perché ai medici veterinari sia concesso insegnare solo in tre precise categorie di istituti - tecnici agrari, tecnico industriali e professionali per l'agricoltura -, mentre per i possessori di altri titoli di laurea (scienze agrarie tropicali e subtropicali, scienze della produzione animale, scienze e tecnologie agrarie, scienze forestali e ambientali, agricoltura tropicale e subtropicale, scienze agrarie e scienze forestali) è consentito un ventaglio più ampio di possibilità, potendo accedere a ulteriori classi di concorso quali microbiologia, biologia, scienze alimentari, sicurezza alimentare e biotecnologie (codice A-51).
Si ricorda che in argomento si sono registrate nella scorsa legislatura due interrogazioni: una alla Camera, a cura del Vicepresidente della Commissione Affari sociali, On.le Marco Rondini, ed una al Senato, su iniziativa del Senatore Gian Marco CENTINAIO, Presidente del gruppo LN-Aut nonché Membro della 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali).
Il ministero della Salute informa che sul sito della ricetta veterinaria elettronica sono disponibili nuove funzionalità che riguardano l’emissione della ricette veterinaria elettronica. La novità principale riguarda l’emissione, la consultazione e la gestione delle prescrizioni veterinarie per animali PET ed equidi NDPA (non destinati alla produzione di alimenti). Per agevolare la diffusione e l’utilizzo delle nuove funzionalità è stato inserito nella home page del sito un pop up che avvisa gli utenti delle novità e rinvia direttamente alle specifiche pagine.
Per facilitare la propria attività, i medici veterinari avevano avanzato la richiesta di far dialogare il sistema REV con i propri gestionali. La nuova funzionalità appena implementata, dunque, consentirà loro di emettere e consultare la ricetta direttamente dal sistema REV pur utilizzando direttamente i dati anagrafici del cliente e dell’animale già presenti sui propri gestionali, analogamente a quanto già avviene per le farmacie all’atto della vendita.
Per agevolare l’applicazione delle nuove disposizioni, sul portale della ricetta è stata aggiunta una apposita sezione che contiene la documentazione necessaria.
Inoltre, per le software house che producono gli applicativi utilizzati per la gestione informatizzata degli ambulatori o delle farmacie/parafarmacie/grossisti e che utilizzano i servizi messi a disposizione dal portale del sistema informativo veterinario(VETINFO) è stata attivata una mailing list per la comunicazione della pubblicazione di nuovi servizi e documenti, eventuali variazioni nei servizi, aggiornamenti nei documenti tecnici e notizie utili.
Per iscriversi è disponibile un apposito form online.
La Direzione Generale della sanità animale e dei farmaci veterinari (Ufficio 3) del Ministero della Salute ha richiesto la massima diffusione possibile al Dispositivo dirigenziale che disciplina le movimentazioni dei bovini sul territorio nazionale per quanto riguarda la febbre catarrale degli ovini (blue tongue) in attuazione di quanto previsto dall’articolo 4-bis della legge 21 maggio 2019, n. 44.
La legge innanzi descritta reca le disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi e di sostegno alle imprese agroalimentari colpite da eventi atmosferici avversi di carattere eccezionale e per l'emergenza nello stabilimento Stoppani, sito nel Comune di Cogoleto.
Le disposizioni del provvedimento diramato si applicheranno esclusivamente alle movimentazioni della specie bovina – nel rispetto delle condizioni espressamente indicate - verso regioni e province autonome che hanno fatto richiesta di esclusione ai sensi del secondo periodo dell’articolo 4-bis della legge n. 44/2019.
Le regioni e province autonome che non hanno fatto richiesta di esclusione dovranno garantire il rispetto delle condizioni di cui all’articolo 2 e saranno considerate area omogenea e non soggetta a restrizione per quanto riguarda la movimentazione della specie bovina ai sensi del citato art. 4-bis.
Sono due le proposte di legge di iniziativa della deputata Michela Vittoria Brambilla (FI) che sono state assegnate alle commissioni di Montecitorio per l'esame referente, ed interesse è stato espresso dalla FNOVI per la proposta (C. 25) con la quale si propongono modifiche all’articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, in materia di esenzione dall’imposta sul valore aggiunto per prestazioni veterinarie e di trasporto di animali in stato di necessità.
La proposta, che intende esentare dall'Imposta sul valore aggiunto tutte le spese connesse a prestazioni rese da strutture veterinarie, è stata assegnata alla commissione Finanze in sede referente.
Il testo, che si compone di 2 articoli, prevede l'esclusione IVA per:
• prestazioni di trasporto di animali in stato di necessità, effettuate da autoambulanze veterinarie;
• prestazioni veterinarie di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione rese per animali legalmente registrati;
• prestazioni di ricovero e cura rese da cliniche veterinarie.
Nella nota di accompagnamento si legge che la disciplina tributaria, "riconosce esenzioni e agevolazioni nei più svariati settori economico-commerciali ma esclude quello della cura degli animali".
L'articolo 2 prevede che per far fronte ai maggiori oneri derivanti dall'attuazione della presente proposta di legge, il ministero dell'Economia "è autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio".
Tra le fake news di questi giorni giunge notizia di un parere favorevole che la FNOVI avrebbe dato in merito alle nuove classi dei corsi di laurea ad orientamento professionale. La posizione della FNOVI è sempre stata chiaramente contraria ed è ribadita in numerose occasioni nonché nel corso di incontri con la Conferenza dei Direttori di Dipartimento di Medicina Veterinaria.
FNOVI ha recentemente ribadito la propria posizione in risposta ad una richiesta del “Miur - D.G. per lo studente, lo sviluppo e l'internazionalizzazione della formazione superiore” esprimendo il proprio parere contrario.
Nella nota del 15 maggio u.s. si ribadiva che il laureato della Classe professioni tecniche paraveterinarie, così come tratteggiato nello schema di decreto trasmesso, è idoneo ad integrare una fattispecie di abuso di almeno tre professioni sanitarie; quella del
- medico veterinario;
- tecnico di radiologia medica. Tra i possibili sbocchi occupazionali e professionali si legge che “potranno operare con funzioni di tecnico nei laboratori di radiologia veterinaria”;
- tecnico di laboratorio biomedico. Tra i possibili sbocchi occupazionali e professionali si legge che “potranno operare con funzioni di tecnico nei laboratori veterinari di analisi chimiche e biochimiche.
Proposte di nuovi profili avanzate, contrariamente al parere della FNOVI, da alcune componenti universitarie sono state recentemente respinte dalla Direzione Generale delle professioni sanitarie del Ministero della Salute.
FNOVI ha inoltre osservato che non si potrà̀ acconsentire che le sorgenti dell'abuso si alimentino proprio là dove la professione medico-veterinaria viene abilitata in esclusiva. Per aprire alle nuove professioni, non servono ipotesi come quella in discussione. Ci viene in soccorso la Legge Lorenzin che consente di individuare nuove professioni sanitarie, perché́ abbiano funzioni caratterizzanti che impediscano parcellizzazioni e sovrapposizioni con le professioni sanitarie già riconosciute, come la nostra, e con le loro specializzazioni.
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