Con la riforma del Codice degli Appalti, legata a doppio filo con il PNRR, gli enti pubblici non potranno più reclutare gratuitamente i liberi professionisti. Il provvedimento sana una anomalia giuridica usando una corsia legislativa preferenziale e più rapida dell'attesa legge sull'equo compenso.
Voto finale domani pomeriggio, in Senato, per la Delega al Governo in materia di contratti pubblici (2330-B). Il provvedimento introduce il divieto di prestazione gratuita delle attività professionali, un principio che troverà piena attuazione pratica dal 2023, ma che rappresenterà un vincolo legislativo non più eludibile.