Rischio di endemizzazione del virus HPAI nei selvatici europei. In Italia, prorogate le misure di prevenzione. Il CNR valuta ulteriori interventi per gli allevamenti.
La Direzione Generale della Sanità Animale del Ministero della Salute anticipa l’adozione di misure preventive per ridurre i rischi di esposizione dei volatili allevati ai virus aviari trasmessi da uccelli selvatici.
Chieste a Bruxelles raccomandazioni specifiche e protocolli da seguire per la raccolta degli uccelli selvatici, "a tutela della sicurezza di coloro che sono coinvolti in queste attività".
La Commissione europea ha diffuso la risposta scritta fornita dalla responsabile della Salute Stella Kyriakides a una interrogazione in tema di influenza aviaria. Un gruppo di eurodeputati chiedeva aggiornamenti sulle misure per fermare la diffusione dell'HPAI e, in particolare, se l'Europa si stia adoperando per rafforzare sistemi di sorveglianza nelle aree in cui si radunano un gran numero di uccelli acquatici migratori. L'interrogazione voleva indagare inoltre la previsione di un rafforzamento dei sistemi di allerta precoce per prevenire la trasmissione agli uccelli d'allevamento.
Leggi l'articolo completo
L’intera stagione HPAI 2021-2022 ha fatto registrare "la più grande epidemia finora osservata in Europa". Lo dicono l'Efsa e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Tra l'11 giugno e il 9 settembre 2022 sono stati segnalati 788 casi di virus HPAI in 16 Paesi dell'UE/SEE e nel Regno Unito: 56, 22 e 710 rispettivamente nel pollame, nei volatili in cattività e in quelli selvatici. L'insolita persistenza negli uccelli selvatici si è protratta per tutta l'estate verificandosi in 15 Paesi europei. Il virus ha raggiunto le colonie di riproduzione di uccelli marini sulle coste atlantica settentrionale e del Mare del Nord, causando una massiccia mortalità, in particolare in Germania, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito.
Questi i dati della recente disamina condotta dall'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).
Per la prima volta, uno studio europeo condotto da EVERI mette in luce l'attività professionale dei Veterinari che lavorano nell'Industria. L'obiettivo è di promuovere questi sbocchi occupazionali, evidenziare le sfide e le opportunità di carriera offerte da un vasto settore di impiego, che richiede molte competenze e che apporta beneficio a tutta la veterinaria, alla società e ad altre professioni. Lo studio è pubblicato dalla Federazione dei Veterinari Europei all'insegna del motto "Vets are everywhere".
In Europa, i Medici Veterinari che lavorano nel settore dell'industria sono circa il 4% della popolazione veterinaria (circa 300mila professionisti) e rappresentano una parte significativa della professione. Per la prima volta, questo segmento demografico è stato analizzato da uno studio ad hoc, condotto dalla EVERI, la sezione FVE che riunisce i Medici Veterinari che lavorano nei settori dell'educazione, della ricerca e dell'industria.
Raggiunta l'Intesa per la creazione della Anagrafe dei dipendenti pubblici. La banca dati conterrà circa 1,9 milioni di dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni.
E' pronto il decreto della Funzione Pubblica per la creazione del censimento anagrafico permanente dei dipendenti pubblici. Il database sarà avviato presso il Dipartimento della funzione pubblica, per il completo raggiungimento della Missione M1C1 del PNRR " "Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA".
Palazzo Trecchi, primo piano
Via Sigismondo Trecchi, 20
26100 Cremona CR
info@ordinevetcremona.it
0372.808720
0372.457091
Lunedì / Venerdi dalle 08.30 alle 12.30
Sabato e Domenica chiuso